Mal di schiena: Anche di chi sta bene deve curarsi?

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di Oscar Manzati

La colonna vertebrale, è soggetta ad andare incontro a problemi, tipo il mal di schiena, a causa della sedentarietà a cui la nostra società ci obbliga.

È quindi importante capire che anche le persone che non hanno

mal di schiena, ma che per motivi di lavoro stanno molto fermi, con il

tempo rischiano di andare incontro a problemi.

Ci sono persone che, pur facendo una vita sedentaria, hanno naturalmente una mobilità, una elasticità migliore di altre.

Ci sono persone che invece hanno fin da piccoli una mobilità inferiore e avranno mal di schiena molto prima.

Alcune persone inoltre subiscono dei traumi più o meno importanti che possono modificare anche di poco la meccanica vertebrale predisponendo a dolori anche in età precoce.

È quindi importante capire che, sia che si abbiano dolori o meno, è fondamentale mantenere una buona mobilità di tutto il nostro sistema muscolo scheletrico

Mal di schiena: Cosa centra la Natura?

Qui per natura, intendo la nostra biologia.

Deve essere chiaro che non riceverete nulla dalla natura, se non lo richiederete con forza.

Dipende da noi, fare sì che la natura risponda e ci dia una mano.

Scrivo questo perché passa sempre di più il concetto di:

  • fai piano,
  • ascolta il tuo corpo,
  • rilassati,
  • respira
  • …..

Si ok, ogni tanto respira, ma guarda che a furia di respirare e rilassarti, muori.

Le nostre leggi biologiche si basano su regole ferree.

Non vengono messi in moto dei cambiamenti nel nostro corpo, se non sono necessari.

E come si capisce che sono necessari?

Perché vengono ripetuti, perché sono intensi, perché vengono richiesti con determinazione.

Se tutti i giorni sollevo un grosso peso, diventerò forte tanto da riuscirci abbastanza facilmente.

Se smetterò di sollevarlo, pian piano perderò la forza acquisita

Allo stesso modo, le articolazioni che non vengono utilizzate, perdono di qualità, di mobilità.

Essere forti o elastici non è bene o male, è adattamento.

Si resta forti se la nostra vita lo richiede, si resta agili se nella nostra vita l’agilità

è necessaria ed utilizzata.

Non si mantiene una qualità che non si usa mai, la nostra natura non fa scelte ragionate, riadatta continuamente il sistema in base all’utilizzo che ne facciamo.

Ma al nostro sistema muscolo scheletrico per mantenersi sano serve essere un po’ forte e un po’ agile.

Capiamo in questo modo che non avremo quelle proprietà che nelle nostre giornate non sfruttiamo mai.

Questo è il modo di operare della nostra biologia, fermo restando che ognuno di noi possiede delle proprie peculiarità innate, genetiche.

C’è chi è forte di natura, chi elastico, chi agile, chi con un gran senso del ritmo, chi è molto intuitivo, chi è un gran calcolatore, ecc.

Ognuno di noi è unico, e adatto a coprire perfettamente un ruolo.

Un gruppo, una società, guadagnano da questa possibilità perché hanno sempre l’individuo adatto a coprire le esigenze ambientali che si presentano.

Capiamo quindi anche che non tutti riusciranno allo stesso modo a stare molte ore seduti alla scrivania:

Ci sarà chi più e chi meno, perché qualcuno potrà essere in qualche modo più adatto a stare fermo seduto e qualcun altro no, anche se in linea di massima la sedentarietà fa male a tutti, ma non a tutti allo stesso modo.

Pensate ad un soggetto molto alto costretto a vivere in una postazione di lavoro stretta e striminzita: subirà inevitabilmente la situazione.

C’è poi da aggiungere la componente storica del soggetto.

Una persona potrebbe essere nata con grandi caratteristiche di agilità che un trauma potrebbe averle fatto perdere in gran parte.

Oppure si potrebbe nascere con un gran senso del ritmo e della melodia ma non essere cresciuti in una famiglia di persone non appassionate alla musica, e così la qualità, molto probabilmente, non emergerà.

Quindi, se dobbiamo recuperare certe caratteristiche utili a risolvere il nostro mal di schiena, dovremo lavorare seriamente in modo da stimolare il nostro organismo ad attuare dei cambiamenti, che, gli costano energie.

Non saranno massaggi rilassanti, pietre calde, grandi respirazioni o grandi camminate a ridarci la mobilità perduta.

Mal di schiena: Mi capitano tante persone che mi dicono:

“ma io cammino tanto”

oppure

“vado tanto in bicicletta”.

Io rispondo:

“Se muovo i piedini mica mi cambiano le spalle”.

Alcuni credono che, siccome fanno una cosa che rientra nel cosiddetto sport, nel movimento, si diffonda in loro una qualche onda rigeneratrice che resetta tutto il loro sistema e lo riporta allo splendore della gioventù.

Magari fosse così semplice.

E non solo. Vi dico anche che il tanto decantato camminare, non serve a niente, o quasi.

Cosa volete ottenere dal camminare?

Consumo calorico? Scordatevelo.

Migliorare il tono muscolare? Scordatevi anche questo.

Che vi passi il mal di schiena? Siete fuori strada.

Rilassarvi, ok questo magari si.

Beninteso: meglio camminare che non camminare, ma, se lo fate con uno scopo preciso, siate sicuri che serva allo scopo che vi prefiggete.

Dico spesso ai miei pazienti di non seguire i consigli di tutti.

Se qualcuno ti da un consiglio su qualche esercizio da fare per il mal di schiena, fagli disegnare una vertebra, una qualsiasi, visto che sono quasi tutte diverse.

Se lo saprà fare ok, ascoltalo; altrimenti lasciatelo perdere, non sa quello che dice.

Se vuoi che avvenga in te un cambiamento, devi fare cose precise, con costanza, con una buona intensità.

Il tuo organismo rileverà questa esigenza ed attuerà in te i cambiamenti richiesti.

Ma attento, sono cambiamenti che non potranno avvenire da un giorno all’altro, si tratta di tessuti viventi, devono essere costruite nuove superfici cellulari, ci vuole tempo.

Altra cosa importante è che gli esercizi, fatti con questa intensità, che sollecitano notevolmente i tessuti, nei primi giorni possono dare dolore.

Non bisogna preoccuparsi, è normale, è proprio il segnale che lo stimolo ha colpito nel segno, e verrà preso in considerazione.

Ogni stimolo fatto come si deve permetterà un piccolo cambiamento.

Passetto, passetto, passetto.

Continuate a seguire questa rubrica e ne saprete sempre di più

Oscar Manzati

Tempo di lettura 2’00’’

Foto tratta da: https://napoli.repubblica.it/native/2019/12/02/news/mal_di_schiena_una_patologia_sempre_piu_comune_tra_i_giovani-242119642/

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