Serendipidità: il punto d’incontro tra caso e intuizione, ovvero chi non cerca, trova

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 di Alberto Aiuto

Quando si parla di serendipità ci si riferisce alla scoperta di qualcosa mentre si sta cercando qualcos’altro.

Il primo pensiero va subito a Cristoforo Colombo che, mentre cercava una nuova via per le Indie giunse in America.

Meno noti sono i casi di molti farmaci, come il Viagra, di cui si è discusso sul blog lo scorso 25 giugno, e di numerosi farmaci.

Fondamentalmente, la serendipità è il frutto di un errore, analizzato con intelligenza, sensibilità e spirito critico.

L’anomalia, l’imprevisto, possono trasformarsi in circostanze favorevoli solo se noi siamo pronti a trasformarli in occasioni positive.

E questo è avvenuto spesso in medicina.

Serendipità: il Viagra

L’ultimo esempio è appunto il Viagra, la famosissima “pillolina blu”, che, anche se non salverà la vita a nessuno, è probabilmente il farmaco più venduto di sempre.

Nel 1992, in un villaggio gallese, si cominciarono a capire le sue potenzialità quando nei pazienti con angina pectoris (un restringimento dei vasi che pompano sangue al cuore) a cui era stato somministrato si notò un effetto che li accomunava.

Il risultato è che, grazie ad un errore, oggi molti possono godere di notti infiammate (e, non parlo di emorroidi).

Serendipità: La penicillina

Analogamente è avvenuto per la penicillina, il primo antibiotico, che ha quasi raddoppiato l’aspettativa di vita.

Alexander Fleming, al rientro da una una vacanza, si accorse che la sua coltura di stafilococchi era stata contaminata da una muffa che aveva ucciso molti batteri.

Serendipità: Il Minoxidil

Il minoxidil, un anti-ipertensivo usato poi contro la caduta dei capelli, sfruttando uno degli effetti collaterali.

Serendipità: Anche l’anestesia è frutto del caso.

Nel primo Ottocento, il protossido di azoto, il cosiddetto gas esilarante, veniva utilizzato da alcuni comici che lo usavano durante i propri spettacoli.

Una sera, durante lo show, un dentista statunitense si accorse con grande meraviglia che uno dei volontari, che si era sottoposto alla somministrazione del gas, non provava alcun dolore, pur avendo un profondo taglio alla gamba.

Il dentista intuì che questo gas doveva avere qualche effetto anestetizzante e decise di provare la sua teoria su se stesso, facendosi cavare un dente dopo aver assunto protossido di azoto.

L’operazione fu un successo: e nacque così l’anestesia.

Serendipità: l’aspartame

Stesso discorso per l’aspartame, il cui effetto dolcificante fu scoperto perché il chimico, che ricercava un farmaco antiulcera, nel girare le pagine di un libro, portò alla bocca le dita sporche di aspartame, e scoprì che era dolce come lo zucchero.

Serendipità: Coca Cola

L’inverso successe con la Coca Cola, inizialmente sperimentata come farmaco per il mal di testa.

Il suo inventore, un farmacista di professione, nella sua promettente formula usò principalmente due ingredienti: foglie di coca e noci di cola, a cui il suo assistente aggiunse acqua gassata.

Il risultato fu proprio la prima Coca-Cola.

Allo stesso modo, nacquero:

  • Raggi X,
  • Pap Test,
  • Pace maker.

Da sempre, la Storia procede di errore in errore, perché senza le sviste, gli inciampi e i tranelli dell’imprevisto, l’umanità non sarebbe mai progredita, anzi, non esisterebbe neppure.

Cosa sarebbe successo se l’elica impazzita del Dna non avesse agganciato, di tanto in tanto, la proteina sbagliata; se Dante, peccatore errante, non avesse smarrito la “diretta via”.

Certo, tutti ricerchiamo la perfezione e temiamo gli errori: anzi, a scuola ci puniscono nel caso sbagliamo e occorre una certa fantasia per immaginare un mondo che progredisca attraverso errori casuali.

Nessuno ci insegna come si faccia a diventare perdenti.

Eppure, parafrasando Cartesio, potremmo quasi affermare “Erro, ergo sum”.

Alberto Aiuto

Tempo di lettura: 1’40”

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