Triage Ospedaliero: Cosa cambia?

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di Roberta Kayed

La Conferenza Stato-Regioni ha recentemente approvato i nuovi documenti normativi che riorganizzano i reparti di Pronto Soccorso su scala nazionale e in linea con le evidenze scientifiche.

Le nuove linee di indirizzo hanno lo scopo di migliorare l’accoglienza e la presa in carico dei pazienti durante il triage ospedaliero.

Triage Ospedaliero: Cosa cambia

Dagli anni ’90 a oggi la crescente mole di pazienti che afferiscono in Pronto Soccorso ha trovato impreparati gli ospedali del territorio, rendendo necessaria la riorganizzazione delle modalità di accesso e assistenza.

Il Ministero della Salute ha così emanato le nuove linee di indirizzo sul triage ospedaliero con lo scopo di assicurare sin dall’inizio la presa in carico globale di tutti i pazienti che accedono al pronto Soccorso.

In particolare, il documento normativo sul triage ospedaliero introduce alcune novità per differenziare i vari gradi di priorità e contenere al contempo i tempi di attesa.

Nuovi codici numerici al posto dei colori.
Da 1 (massimo livello di priorità) a 5: distribuiscono in maniera più precisa i pazienti che si recano in Pronto Soccorso per identificare chi deve ricevere le maggiori risorse ospedaliere in base alla necessità.
Tempi massimi di attesa (dall’inizio del triage all’accesso alle aree di cura).

Per ogni codice numerico viene associata un’attesa massima: nulla per le emergenze, fino a 240’ per le non urgenze.

Tempi massimi totali (dall’inizio del triage alla conclusione del percorso in Pronto Soccorso).

L’attesa è di massimo 8 ore in tutto; mentre nei casi di invio in Osservazione breve Intensiva (OBI) dalle 6 ad un massimo di 44 ore.

Umanizzazione del Pronto Soccorso.

Sono promosse e incoraggiate le iniziative di “attesa attiva” per compensare quei fattori che possono diminuire la qualità assistenziale percepita dai pazienti (come i tempi di attesa, l’ansia per la propria salute e le aspettative personali).

Le novità introdotte vogliono rendere più “umana” la comunicazione con i pazienti che attendono, in modo da renderli partecipanti attivi del proprio stato e del carico di lavoro complessivo degli operatori di pronto Soccorso.

  • Far conoscere in tempo reale il numero di postazioni di emergenza impegnate e il numero di pazienti in attesa.
  • Consentire una verifica oggettiva del proprio percorso, dall’ora di accettazione fino all’esecuzione delle prestazioni.
  • Gestire i conflitti in sala d’attesa (assistente di sala, psicologo di Pronto Soccorso, mediatore culturale, schede di accoglienza multilingue)

Roberta Kayed

Tempo di lettura: 1’20’’

Possibile link (alle linee di indirizzo del Ministero della Salute) da inserire nel testo http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_notizie_3849_listaFile_itemName_1_file.pdf

Bibliografia

Ministero della Salute – http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=3849

Quotidiano Sanità – http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=76557

Nurse24.it – https://www.nurse24.it/specializzazioni/emergenza-urgenza/pronto-soccorso-cosa-cambia-con-nuove-linee-indirizzo-triage.html

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