Non più soltanto 2 sottotipi di diabete, uno studio scandinavo ne ha individuati 5.
Il diabete colpisce 350 milioni di persone nel mondo. È una patologia cronica dovuta a un’incapacità del pancreas di controllare, attraverso la produzione di insulina, i livelli di glucosio nel sangue. Tradizionalmente, il diabete è classificato in due tipi: il tipo 1, tipico dei giovanissimi, e il tipo 2 che compare in età adulta.
Oggi, uno studio scandinavo mette in discussione questa tradizionale classificazione dei tipi di diabete.
Secondo gli studiosi, la suddivisione in 2 tipi è poco esaustiva perché la situazione è ben più complessa. A seguito di una che ha coinvolto circa 15.000 persone, sono stati individuati 5 nuovi sottotipi di diabete, legati alle caratteristiche biologiche individuali e alle possibili complicanze. Questa nuova suddivisione consente di personalizzare le cure e può rappresentare un grande passo in avanti per il trattamento del diabete.
I 5 nuovi sottotipi di diabete.
Sottotipo 1
Corrisponde a quello che viene chiamato “diabete giovanile”, tipico dell’infanzia e dell’adolescenza. Si caratterizza per la presenza di auto-anticorpi che distruggono le cellule beta del pancreas, deputate alla produzione di insulina. Tra la cause, una predisposizione genetica che, sommata a un forte stress psicofisico, genera la reazione autoimmune.
Sottotipo 2
In questo caso c’è un deficit di produzione di insulina, ma non legato alla presenza di una reazione autoimmune. In queste persone, infatti, sono assenti auto-anticorpi. Tra le complicanze, un maggiore rischio di sviluppare malattie della retina.
In entrambi i casi l’insulina mancante deve essere assunta per tutta la vita, attraverso microinfusori o iniezioni.
Sottotipo 3
Questa condizione riguarda soprattutto gli adulti in sovrappeso. L’iperglicemia si mantiene nonostante la produzione di insulina e si parla di forma “gravemente insulino-resistente”. Il rischio maggiore è legato alle complicanze renali. Tra la cure: ipoglicemizzanti per via orale o farmaci di ultima generazione.
Sottotipo 4
Sono i casi di insulino-resistenza meno gravi, legati soprattutto all’obesità. In genere sono persone di mezza età che hanno un rischio inferiore di sviluppare complicanze a cuore, reni e alla retina. I pazienti trovano beneficio nella riduzione del peso corporeo.
Sottotipo 5
Rappresenta circa il 40% di tutte le forme di diabete, è la forma meno grave e riguarda le persone dai 65 anni in su. Un anziano su quattro soffre di iperglicemia, dovuta a calo di massa muscolare, aumento della massa grassa e sedentarietà, che causano una modesta insulino-resistenza. Dieta sana e attività fisica, insieme a una cura ipoglicemizzante, migliorano notevolmente la situazione.
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