I microrganismi, nel corso della storia, sono stati responsabili di un numero di morti maggiore di quanti ne abbiano mietuto le guerre.
Il nostro sofisticatissimo sistema immunitario funziona solo se ha avuto il tempo e il modo di svilupparsi in modo ottimale.
Tuttavia virus e batteri non ci stermineranno: per poter vivere hanno bisogno della materia prima. Noi.
È la legge della vita.
Rassegniamoci. Siamo una comunità di microrganismi che cammina.
Dentro e sopra al corpo umano vive un ecosistema di 100 trilioni di microrganismi tra batteri, virus e funghi, indispensabili per digerire il cibo, sintetizzare nutrienti e proteggerci dalle malattie.
È stato calcolato che ne abbiamo 10 per ogni cellula: dai 2 hg a 1 kg del nostro peso.
La composizione è determinata da età, alimentazione, genetica, ma anche dall’ambiente in cui viviamo.
Ad esempio la nostra flora batterica cambia se viviamo in comunità o se siamo ricoverati in ospedale per più di tre giorni.
Tutti (buoni e cattivi) convivono e solo il loro giusto equilibrio, ci aiuta a mantenerci sani, sotto la vigile sorveglianza del sistema immunitario: un meccanismo molto complesso, che si può dividere in due tipi.
- Il primo, aspecifico e poco selettivo, è costituito da meccanismi di barriera contro le aggressioni dei microrganismi alle parti esterne (pelle, ciglia, acidità dello stomaco, fluido bronchiale, etc).
- L’altro comprende meccanismi più selettivi ed è formato da microscopici soldati sempre più specializzati che pattugliano il nostro organismo e comunicano attraverso un’efficientissima rete di telecomunicazioni:
- macrofagi,
- linfociti T,
- linfociti B,
- granulociti e mastociti,
- citochine,
- immunoglobuline,
- complemento
Un esercito che si è evoluto nel corso dei millenni e interviene quando qualcosa di estraneo supera la prima barriera.
Il primo intervento è rapido e localizzato, ma specifico (i macrofagi ingoiano e digeriscono gli intrusi), ma nel caso non bastino, entrano in campo altri elementi come i linfociti B, utili per la produzione degli anticorpi specifici.
La reazione è lenta: servono circa 10 giorni, tempo sufficiente a scatenare una malattia (è il caso del nuovo coronavirus).
Fortunatamente, il corpo ricorda i nemici e reagisce molto più rapidamente se ricompare lo stesso antigene, evitando che si sviluppi la malattia.
Tutto bene dunque?
Come succede in tutti i sistemi molto complessi, fatica, stress, tossine, età avanzata, alimentazione sbagliata, persino igiene eccessiva possono compromettere questi meccanismi.
Una risposta tipica ad un’infezione è la febbre, le cui variazioni non sono mai casuali: innalzando la temperatura cerchiamo di arrostire i patogeni senza bruciarci a nostra volta, come avviene quando abbiamo oltre 40°C per vari giorni.
Nel caso delle allergie, ci troviamo in presenza di una patologia determinata da pollini e polvere, che in alcune persone, provocano rinite e congiuntivite allergica, asma bronchiale, orticaria, ovvero una eccessiva reazione del sistema immunitario.
Infine, per tornare all’attualità, sappiamo che l’infezione da nuovo Coronavirus può provocare, in alcuni casi, una polmonite interstiziale, ovvero una infiltrazione negli alveoli di cellule e molecole dell’infiammazione (leucociti, macrofagi e interleuchine), impedendo loro di espandersi completamente durante l’inspirazione.
Comincia a mancare l’ossigeno e il respiro si fa affannoso.
Anche in questo caso, assistiamo ad una iperattività del sistema immunitario: il tocilizumab (in sperimentazione) dovrebbe appunto smorzare la reazione infiammatoria.
I microrganismi sono stati la prima forma di vita a comparire sulla Terra, e molto probabilmente saranno l’ultima ad andarsene.
Di fronte a nemici così potenti, noi esseri umani, abbiamo scoperto di essere estremamente vulnerabili.
Ma, come abbiamo sempre fatto, supereremo anche questa: dobbiamo dare al nostro sofisticatissimo sistema immunitario e alla ricerca farmacologica il tempo di adeguarsi alle nuove esigenze.
In ogni caso per tutte le novità sul coronavirus ti invitiamo sempre a verificare le informazioni e le notizie sulla sezione specifica del Ministero della Salute
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