IPB: In Italia ne soffrono oltre 6 milioni di uomini. Il primo passo per una prevenzione intelligente è quello di evitare le cure fai-da-te che potrebbero peggiorare la situazione e sottoporsi a visite mediche a partire dai 50 anni
IPB: Di cosa parliamo quando parliamo di Ipertrofia prostatica benigna ?
Parliamo di una malattia caratterizzata dall’ ingrossamento della ghiandola prostatica che comprime il canale uretrale, causandone una parziale ostruzione e interferendo con la capacità di urinare.
IPB: Ne soffrono 6 milioni di italiani
Sono più di 6 milioni di italiani over 50 colpiti da ipertrofia prostatica benigna. Un numero alto…
Il 50% degli uomini di età compresa fra 51 e 60 anni, il 70% dei 61-70enni e il 90% negli ottantenni.
Queste le percentuali, suddivise in base alla fascia di età, di uomini che soffrono di questa malattia, una malattia che dovrebbe essere conosciuta meglio.
Per questo è importante che tutti gli uomini over 50 si sottopongano a una visita specialistica una volta all’anno.
IPB: Da cosa si riconosce?
Spesso si sottovaluta un aspetto. Si tratta di una malattia, anche se benigna, che porta ad una compromessa qualità della vita. Gli uomini che ne soffrono, infatti, hanno una caratteristica che li accomuna: propendono per quei luoghi che hanno la disponibilità di un bagno. Questo per non vivere nell’ansia di non poter svuotate la vescica…
Pensi di soffrire di ipertrofia prostatica benigna?
Ecco i segnali che andrebbero sempre ascoltati, visto che non si tratta di banali sintomi dovuti all’età:
Ti alzi spesso la notte per andare in bagno ad urinare?
- Accusi durante la giornata l’urgenza di svuotare la vescica?
- Il getto di urina diventa sempre più debole nel corso degli anni?
- Hai la sensazione di mancato svuotamento?
Se ti riconosci in questi sintomi non continuare ad ignorarli e fissa un appuntamento con il medico
Una delle terapie consigliata dai medici è quella a base di estratto esanico di Serenoa repens. Un farmaco che agisce come potente anti-infiammatorio e che può migliorare la qualità di vita del paziente.
Inutile, se non deleterio, ricorrere al metodo “fai da te”. Anche gli integratori non andrebbero presi con superficialità, ma sempre dietro il consulto/parere del medico.
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