Igienizzare e disinfettare:
L’emergenza sanitaria ci ha costretto ad attuare misure igieniche relativamente semplici.
Ora, con la riapertura, il rischio maggiore è pensare che ne possiamo fare a meno.
Ma anche se non ci sono stormi di Covid ad aspettarci, dovremo continuare a mantenere alta la guardia.
Cerchiamo di chiarirci su termini che usiamo abitualmente quali igiene, disinfezione, sanificazione.
Va ricordato che il nostro scopo è interrompere la catena di trasmissione del Covid-19.
Nel nostro caso il coronavirus si trasmette per aerosol, le ormai celebri “goccioline salivari” o “droplets”, per gli esterofili.
In assenza del vaccino, le raccomandazioni della nonna sono le regole da seguire in qualsiasi momento:
- distanziamento di 1-2 metri per evitare assembramenti,
- mascherine (indossate da tutti, negli ambienti chiusi e poco aerati),
- accurato lavaggio delle mani, soprattutto se abbiamo toccato qualche superficie potenzialmente infettante.
Igienizzare e disinfettare:
Senza ossessioni, ma con grande buon senso.
Sappiamo che i contagi avvengono nel 25% dei casi in casa, per cui, ora più che mai, è importante decontaminare gli ambienti in cui viviamo.
Per le operazioni domestiche, meglio parlare di disinfezione (non siamo mica in una sala operatoria) e lasciare la parola sanificazione agli ambiti ospedalieri e sanitari.
Il nostro obiettivo non è quello di sterminare tutti gli eventuali microrganismi presenti in casa, anche perché sarebbe un compito non solo impossibile ma addirittura inutile: basta un attimo per averne di nuovi.
Dunque, se parliamo di disinfezione, è ovvio che si debbano usare dei disinfettanti (prodotti sottoposti ad autorizzazione ministeriale) o degli igienizzanti, in vendita in un qualunque supermercato.
Servono a mantenere pulite superfici, strumenti e oggetti di uso personale, mani, guanti.
Igienizzare e disinfettare:
Per le aree a rischio meno elevato è sufficiente una normale pulizia, e qui basta il comune detersivo.
Per le superfici più a rischio (telefoni, tastiere, maniglie delle porte) è bene usare dei disinfettanti a base di alcol a 70° (si può fare in casa, usando 4 parti di alcool denaturato a 90° e 1 parte di acqua, ovvero 400 ml di alcool e 100 ml di acqua).
Per le superfici dei sanitari, soprattutto se ci sono dei malati in casa o fattori di rischio, scegliere prodotti a base di ipoclorito di sodio (10 ml di candeggina da bucato al 5% – un cucchiaio da minestra colmo – da diluire fino a mezzo litro d’acqua).
Alternativa alla candeggina è l’acqua ossigenata al 3% (10 volumi):
Si prendono 10 ml diluiti fino a mezzo litro di acqua potabile.
Ricordarsi di etichettare le bottigliette in cui si conservano, di prepararle frequentemente e ovviamente di tenerle sempre lontano dalla portata dei bambini, raccomandazione valida soprattutto ora che i bambini, chiuse le scuole, sono sempre in casa.
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