Dislessia … vi racconto la mia esperienza

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Dislessia:

In queste poche righe vorrei esporvi le mie riflessioni sulla base della mia esperienza di dislessico.

Considerando che negli anni 70, quando frequentavo le scuole elementari e medie, era argomento pressoché sconosciuto, si riteneva che non imparassi bene a leggere perché, essendo molto miope, i medici suggerivano di non farmi sforzare gli occhi, e di farmi leggere poco.

Col tempo mi ero accorto che non era tanto un problema di vista ma di qualcos’altro a cui però non sapevo dare una risposta.

Con gli anni sono facilmente scivolato tra gli studenti intelligenti che non si applicano.

Per ironia della vita mi sono ritrovato anche ad insegnare anatomia e biomeccanica.

Avendo studiato anatomia in modo approfondito (materia che mi ha affascinato fin da piccolo), e avendo avuto sempre la tendenza  a provare a guardare e fare le cose in modo diverso, sono arrivato a credere che la dislessia, non sia un difetto ma una caratteristica.

Il nostro cervello racchiude una infinità di capacità e non sono uguali  in tutti i soggetti.

Ritengo sia scorretto CERTIFICARE il bambino dislessico, come un BAMBINO CON DISTURBI DI APPRENDIMENTO (DSA).

Secondo me infatti, il bambino non ha dei DISTURBI, ha solo delle modalità differenti di apprendimento.

Se è vero che le parole hanno un peso, dobbiamo rivedere quelle parole.

Forse è il sistema scolastico che purtroppo ha DEI DISTURBI DI INSEGNAMENTO e non il bambino.

E’ come se chi non ha il senso del ritmo lo classificassimo come DSR persona con disturbi del senso del ritmo.

E un soggetto che non ha il senso dello spazio, o dell’orientamento, o della coordinazione, o della melodia o cromatico come lo dovremmo chiamare?

Non possiamo avere tutti le medesime qualità, non sarebbero qualità.

Nella nostra società, saper leggere per apprendere è fondamentale e quindi emergono tutti quelli che non hanno una buona predisposizione alla lettura, o alla grafia o alla matematica e che spesso si allontaneranno pian piano dallo studio, che gli crea fatica e frustrazione.

Poiché la matematica è, solo una materia, emergono meno i discalculici puri (sembrano semplicemente persone che non studiano matematica), mentre leggere e scrivere è trasversale in tutte le materie per questo emerge di più.

Se a scuola fosse obbligatorio l’esame di ballo come prima materia, sai quanti DISTURBATI del ritmo verrebbero diagnosticati?

A mio avviso si fa l’errore di parlarne ancora troppo in termini di patologia.

I dislessici non sono portatori sani di DISTURBI di apprendimento, non hanno nessun disturbo.

Due dei miei tre figli hanno difficoltà con la lettura, quindi probabilmente si tratta di un  aspetto ereditario c’è, ma vanno a scuola con profitto avendo trovato strategie e canali attraverso cui apprendere.

Io sono dislessico e l’ho capito da adulto, averlo saputo prima “forse” avrebbe aiutato me i miei genitori.

Comunque mamme e babbi portatori sani di un bimbo che fatica ad imparare a leggere, aiutatelo a trovare il modo di imparare, è tutto li.

Se deve imparare qualcosa non deve per forza leggerlo, può ascoltare un audio o guardare un video oggi gli strumenti non mancano.

A quei cervelli le informazioni devono arrivare anche attraverso altri canali, attraverso altre vie sensoriali.

Se volete capire la dislessia guardate questo vecchissimo documentario, è forse uno dei migliori per far capire ad una persona cos’è la dislessia, (Titolo: Come può essere così difficile. Documentario sulla dislessia).

BUONA VISIONE

https://www.youtube.com/watch?v=9Wb7vS3k2Lc

Tempo di lettura: 1’30”

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