Inquinamento reale e percepito: come influenza i nostri comportamenti?

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di Nicola Fratiglioni

L’inquinamento ci costa circa 5 trillioni di dollari ogni anno.

Questi costi sono calcolati in base a tanti indicatori, tra cui le vite umane perdute a causa dell’inquinamento e le spese sanitarie per curare malattie in misura diversa collegate alle peggiorate condizioni dell’aria.

Come se non bastasse, recenti ricerche hanno dimostrato che comportamenti disonesti e azioni non etiche siano legate al livello di inquinamento del luogo in cui si vive.

Che spunti trarne per la nostra vita privata e nell’ambiente di lavoro (che si sia in ufficio o in smart working)?

Inquinamento e comportamenti immorali

Uno studio condotto da vari ricercatori e durato ben nove anni* ha dimostrato che più l’aria è inquinata, maggiore è il numero di crimini di vario genere:

  • quelli violenti come aggressioni e omicidi
  • quelli non violenti come imbrogli per proprio tornaconto a discapito di qualcun altro.

Incredibile: le persone possono essere influenzate moralmente dall’inquinamento atmosferico.

Senza nulla voler togliere all’autorevolezza di questi studi, ho provato ad aggiungere mie riflessioni su quali possono essere le cause di questo collegamento e se possiamo trarne alcuni insegnamenti.

Se fossero solo cause biologiche?

La prima domanda che mi sono fatto è stata:

Le cause saranno biologiche o psicologiche? O entrambe?

Se penso alle cause biologiche, mi viene da pensare che un eccesso di anidride carbonica unita ad uno scarso apporto di ossigeno generi comportamenti meno “controllati” e rabbiosi.

Molti professionisti della salute (che in questo periodo di Corona virus devono indossare mascherine per ore) mi hanno confessato di avere serie difficoltà a concentrarsi e a mantenere la calma dopo ore di mascherina.

Se fosse solo questo, l’unica soluzione sarebbe quella più scontata: inquinare meno e rendere l’aria più pulita o…trasferirsi in montagna…

Se la causa fosse anche la nostra percezione?

La ricerca* sembra dare una risposta affermativa a questa domanda:

persone sottoposte ad immagini di città inquinate, mostravano una tendenza verso comportamenti non morali maggiore rispetto a persone sottoposte alle foto delle stesse città senza inquinamento.

Il “setting” dell’ambiente in cui ci troviamo può fare la differenza: influenza la nostra percezione della realtà fino a condizionare i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri comportamenti.

Ricordiamocene, quando passiamo più di otto ore in un ambiente di lavoro disordinato e poco luminoso oppure quando lavoriamo in smart working con camicia, cravatta e…pantaloni del pigiama…

Fonti:

  • “Polluted Morality: Air Pollution Predicts Criminal Activity and Unethical Behavior”, Jackson Lu, Julia Lee, Francesca Gino, Adam Galinsky, inPsychological Science29(3):340-355 · March 2018
  • “Aria impura, disponestà in aumento”, Jackson Lu, Julia Lee, Francesca Gino, Adam Galinsky, MIND, 159, Anno XVI, Marzo 2018

Nicola Fratiglioni

Tempo di lettura: 1’30”

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