L’inquinamento ci costa circa 5 trillioni di dollari ogni anno.
Questi costi sono calcolati in base a tanti indicatori, tra cui le vite umane perdute a causa dell’inquinamento e le spese sanitarie per curare malattie in misura diversa collegate alle peggiorate condizioni dell’aria.
Come se non bastasse, recenti ricerche hanno dimostrato che comportamenti disonesti e azioni non etiche siano legate al livello di inquinamento del luogo in cui si vive.
Che spunti trarne per la nostra vita privata e nell’ambiente di lavoro (che si sia in ufficio o in smart working)?
Inquinamento e comportamenti immorali
Uno studio condotto da vari ricercatori e durato ben nove anni* ha dimostrato che più l’aria è inquinata, maggiore è il numero di crimini di vario genere:
- quelli violenti come aggressioni e omicidi
- quelli non violenti come imbrogli per proprio tornaconto a discapito di qualcun altro.
Incredibile: le persone possono essere influenzate moralmente dall’inquinamento atmosferico.
Senza nulla voler togliere all’autorevolezza di questi studi, ho provato ad aggiungere mie riflessioni su quali possono essere le cause di questo collegamento e se possiamo trarne alcuni insegnamenti.
Se fossero solo cause biologiche?
La prima domanda che mi sono fatto è stata:
Le cause saranno biologiche o psicologiche? O entrambe?
Se penso alle cause biologiche, mi viene da pensare che un eccesso di anidride carbonica unita ad uno scarso apporto di ossigeno generi comportamenti meno “controllati” e rabbiosi.
Molti professionisti della salute (che in questo periodo di Corona virus devono indossare mascherine per ore) mi hanno confessato di avere serie difficoltà a concentrarsi e a mantenere la calma dopo ore di mascherina.
Se fosse solo questo, l’unica soluzione sarebbe quella più scontata: inquinare meno e rendere l’aria più pulita o…trasferirsi in montagna…
Se la causa fosse anche la nostra percezione?
La ricerca* sembra dare una risposta affermativa a questa domanda:
persone sottoposte ad immagini di città inquinate, mostravano una tendenza verso comportamenti non morali maggiore rispetto a persone sottoposte alle foto delle stesse città senza inquinamento.
Il “setting” dell’ambiente in cui ci troviamo può fare la differenza: influenza la nostra percezione della realtà fino a condizionare i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri comportamenti.
Ricordiamocene, quando passiamo più di otto ore in un ambiente di lavoro disordinato e poco luminoso oppure quando lavoriamo in smart working con camicia, cravatta e…pantaloni del pigiama…
Fonti:
- “Polluted Morality: Air Pollution Predicts Criminal Activity and Unethical Behavior”, Jackson Lu, Julia Lee, Francesca Gino, Adam Galinsky, in Psychological Science29(3):340-355 · March 2018
- “Aria impura, disponestà in aumento”, Jackson Lu, Julia Lee, Francesca Gino, Adam Galinsky, MIND, 159, Anno XVI, Marzo 2018
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