Le “dichiarazioni” fatte in TV: Mi ricordo quando, durante il primo periodo della televisione in Italia e cioè dopo il 1954, molte trasmissioni cercavano di erudire gli italiani.
A parte l’insegnante per antonomasia, il grande maestro Alberto Manzi che insegnava le basi grammaticali alle molte persone adulte analfabete.
Io stesso ho imparato a giocare a scacchi attraverso una trasmissione televisiva.
Da tali numerosi programmi la percezione che si aveva delle dichiarazioni da parte della “televisione” era considerata alla pari di verità inoppugnabili poiché detti personaggi venivano spesso scelti in base a riconosciuta e dimostrata competenza.
Da un qualche tempo ho notato una diffusa drastica involuzione della qualità della “informazione”;
Le “dichiarazioni” fatte in TV: Evidentemente non parlo dei programmi trash per i quali mi chiedo solo come facciano ad avere una certa audience ma, soprattutto, dei programmi che dovrebbero diffondere informazioni inconfutabili.
Come si può accettare, ad esempio, che si continui ad invitare nei vari talk show un virologo che abbia dichiarato il 31 maggio in maniera perentoria:
“ il virus è clinicamente morto” ?
Forse il virologo ha cavalcato l’onda del desiderio di una dichiarazione che tutti, stressati dal primo periodo di lock down, avrebbero voluto ascoltare?
Ma non è finita:
Le “dichiarazioni” fatte in TV: Un personaggio statale insignito dallo stesso Ministro di un importante ruolo nell’ambito della salute pubblica, durante una intervista, ha dimostrato di ignorare di essere lui stesso incaricato di preparare un importante documento sul covid;
Non avendo ulteriori spiegazioni, ha dichiarato:
“non mi riconosco in quella intervista” e “voglio indagare su quella circostanza!!!”
Ancora: un personaggio milanese che dichiara:
“per infettare me, bisogna trovare due persone infette allo stesso momento, perché è a 0,50”
Riferendosi forse all’indice di contagio.
Questa affermazione, devo dirlo, ricorda la definizione della statistica da parte di Trilussa:
“ se qualcuno ha mangiato un pollo ed io no, abbiamo mangiato mezzo pollo a testa”.
Qui non si tratta solo di incompetenza ma di lacune ben più profonde;
Come è possibile che esistano persone di tale insipienza che possano assumere posti di rilievo nella struttura statale italiana?
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