I guanti anti Covid: facciamo un po’ di chiarezza.

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di Alberto Aiuto

I guanti monouso anti Covid, insieme alle mascherine, sono i dispositivi di protezione più utilizzati durante l’emergenza e la fase 2.

Ma se da un lato le opinioni degli esperti convergono verso l’efficacia delle mascherine, c’è chi si chiede se i guanti non siano un’inutile (a volte dannosa) tortura per le nostre mani.

I guanti nati come protezione dal freddo, sono divenuti nel tempo simbolo di potere, sinonimo di eleganza, strumenti di lavoro, fino ad essere considerati presidi indispensabili nell’emergenza Covid.

A suo tempo l’Istituto Superiore di sanità sosteneva la loro utilità, a patto che:

  • “non sostituiscano la corretta igiene delle mani che deve avvenire attraverso un lavaggio accurato e per almeno 60 secondi;
  • siano cambiati ogni volta che si sporcano ed eliminati correttamente nei rifiuti indifferenziati;
  • come le mani, non vengano a contatto con bocca, naso e occhi;
  • siano eliminati al termine dell’uso, per esempio, al supermercato;
  • non siano riutilizzati”.

Di conseguenza il decreto del Presidente del consiglio del 26 aprile stabilì:

“è obbligatorio l’uso dei guanti monouso per i clienti dei supermercati, da mettere a disposizione vicino alle casse e ai sistemi di pagamento”.

Questo al netto delle disposizioni regionali e comunali e delle interpretazioni estemporanee, personali e dei commercianti.

Ad esempio nell’ordinanza del 2 maggio del presidente della Provincia autonoma di Bolzano l’utilizzo dei guanti “usa e getta” nelle attività di acquisto, particolarmente per l’acquisto per alimenti e bevande, divenne una semplice raccomandazione.

Ora, l’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità) ha preso una posizione ufficiale:

Se usati non correttamente rischiano di trasformarsi in un veicolo del virus anziché in una barriera, dandoci l’illusione di essere più protetti.

Vediamo perché.

In molti casi i guanti non sono a tenuta completamente stagna e possono avere piccoli fori, praticamente invisibili, attraverso i quali batteri o virus possono finire sulla pelle.

Inoltre, già dopo breve tempo, sulla loro superficie è riscontrabile un numero maggiore di microorganismi che sulle mani lavate da poco.

Non va dimenticato che il coronavirus sembra sopravvivere più a lungo su superfici lisce di materiale sintetico che sulla pelle, ma, a differenza delle mani, i guanti non vengono lavati o disinfettati regolarmente.

Infine, togliendo i guanti, è molto facile venire a contatto con la superficie contaminata e trasferire così i virus sulle mani.

I guanti infatti andrebbero tolti avendo cura di rovesciare la parte esterna verso l’interno.

Infine, last but not least, c’è il problema, nient’affatto trascurabile, del loro smaltimento che in molti casi non avviene in modo corretto, ma lasciati nel carrello della spesa o gettati in strada.

Dunque quando usare i guanti monouso anti covid?

L’uso dei guanti (e non solo) è necessario solo per gli operatori sanitari, per espletare in sicurezza la propria missione.

Potrebbero essere utili sui mezzi pubblici, nei supermercati o in palestra, per evitare di toccare maniglie, sedili, carrelli o attrezzi potenzialmente infettivi, solo perché non possiamo sapere se tutti hanno rispettato la regola dell’igienizzazione delle mani (unghie corte!).

I guanti monouso anti covid: Conclusione?

I guanti non sono un dispositivo determinante come mezzo per evitare il contagio:

Possiamo anche lasciarli a casa, mentre non dovremmo uscire senza mascherina.

L’ideale, anche dal punto di vista ecologico, è portarsi dietro il gel igienizzante da usare frequentemente dopo aver toccato oggetti diversi.

Alberto Aiuto

Tempo di lettura: 1’20”

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