Salute della prostata: l’ipertrofia prostatica benigna

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Come possiamo occuparci della salute della prostata?

Secondo una ricerca presentata al 91° Congresso della SIU (Società Italiana di Urologia) più della metà di italiani non sa di averla. Parliamo della salute della prostata e dei disturbi che interessano questa ghiandola.

Il 54% degli uomini italiani non sa di avere la prostata e il 22% non ne conosce l’esatta collocazione. Più del 27% degli italiani, inoltre, ignora l’esistenza del tumore alla prostata. È quanto emerso da una ricerca presentata al 91° Congresso della Società Italiana di Urologia (SIU).

Parliamo della salute della prostata e dei disturbi che interessano questa ghiandola.
Parliamo della salute della prostata e dei disturbi che interessano questa ghiandola.

Cos’è la prostata?

La prostata è una ghiandola a forma di castagna, situata davanti al retto e al di sotto della vescica. Al suo interno passa la prima parte dell’uretra, il condotto attraverso il quale passa l’urina. Per questo motivo, le patologie legate alla prostata possono provocare problemi di minzione. La prostata svolge l’importante compito di produrre parte del liquido seminale e di partecipare attivamente al meccanismo dell’eiaculazione. È, quindi, strettamente collegata alla fertilità maschile.

Cos’è la prostata?
Cos’è la prostata?

Salute della prostata: le patologie

In un uomo su due la prostata può infiammarsi, dando luogo alla prostatite. Spesso la causa è un’infezione batterica, altre volte, invece, la causa è di origine meccanica (prostatite abatterica). I sintomi della prostatite sono bruciore e frequente bisogno di urinare.

Una delle più diffuse patologie che colpiscono la prostata è l’ipertrofia prostatica benigna.

Salute della prostata: le patologie

Salute della prostata: cos’è l’ipertrofia prostatica benigna (IPB)?

L’ipertrofia prostatica benigna, conosciuta anche come adenoma prostatico, consiste in un ingrossamento nella zona centrale della prostata che, come abbiamo detto, è una ghiandola dell’apparato genitale che circonda l’uretra, il canale attraverso il quale si espelle l’urina.

Anche se si tratta di una formazione benigna, l’ipertrofia prostatica può provocare fastidiosi sintomi. Dai risultati delle ultime ricerche emerge, infatti, che è in aumento la percentuale di uomini al di sotto dei 50 anni che avvertono i primi sintomi di questa patologia.

Chi pensa che l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) sia esclusivamente una malattia della terza età, si sbaglia di grosso!

Salute della prostata: cos’è l’ipertrofia prostatica benigna (IPB)?

Quali sono i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna?

La prostata ha due periodi di crescita nella vita dell’uomo: durante la pubertà la prostata raddoppia le sue dimensioni e verso i 25 anni continua l’incremento per quasi tutta la vita. Con il passare del tempo, la vescica tende ad indebolirsi e non è più in grado di svuotarsi completamente.

Se dobbiamo annaffiare le piante con la pompa da giardino, ma inavvertitamente pestiamo il tubo, l’acqua scorrerà con difficoltà, in maniera intermittente o non uscirà affatto se il tubo sarà completamente schiacciato.

Allo stesso modo funziona il meccanismo dell’emissione delle urine: se l’uretra (il tubo per annaffiare) è compressa da un ostacolo (la prostata ingrossata), l’urina uscirà con difficoltà e si avranno dei disturbi urinari anche molto antipatici perché potrebbero limitare le attività quotidiane.

Quali sono i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna?

I sintomi si presentano man mano che la prostata aumenta di volume, avvolgendo e comprimendo sempre più l’uretra, e sono:

  • urgenza di urinare;
  • bruciore mentre si urina;
  • nicturia, ossia bisogno notturno di urinare, a volte così prepotente da svegliare l’interessato;
  • pollachiuria, aumento della frequenza delle minzioni;
  • sensazione di svuotamento incompleto della vescica;
  • flusso debole, talvolta intermittente.
  • blocco urinario e ritenzione acuta di urina nei casi gravi, con accumulo dell’urina nella vescica e rischio di infezioni, calcoli e malattie del rene.

I sintomi si presentano man mano che la prostata aumenta di volume, avvolgendo e comprimendo sempre più l’uretra

Sulle cause dell’ipertrofia prostatica benigna c’è ancora incertezza.

Le cause dell’ipertrofia prostatica benigna non sono determinate con precisione e non si conosce ancora bene cosa provochi l’ingrossamento della prostata.

Però ci sono delle circostanze particolari legate all’età, agli ormoni e ad altri fattori che possono aumentare la probabilità che, col passare dell’età, la prostata aumenti il suo volume scatenando i sintomi urinari.

Sapendo che aumentano il rischio di sviluppare la malattia, alcune di queste condizioni sono da evitare il più possibile (prevenzione), quando possibile ovviamente (l’età purtroppo non si previene).

Sulle cause dell’ipertrofia prostatica benigna c’è ancora incertezza.

Salute della prostata: Quali sono i fattori di rischio?

I fattori di rischio per ipertrofia prostatica benigna sono:

  • età: il 33% degli uomini dopo i 60 e il 50% dopo gli 80 anni ha disturbi urinari legati alla malattia;
  • infiammazioni croniche della prostata (prostatiti): le infiammazioni della ghiandola di lunga durata possono precedere di molto l’ipertrofia prostatica, per cui è possibile agire su queste in modo precoce;
  • disturbi autoimmuni;
  • squilibri ormonali: il testosterone è coinvolto nell’andropausa e nell’ingrossamento della prostata;
  • sindrome metabolica e malattie cardiovascolari: gli uomini con ipertensione, aumento del colesterolo, sovrappeso/obesità, diabete e pregresso infarto hanno una probabilità maggiore di avere l’ipertrofia prostatica rispetto a chi abbraccia uno stile di vita sano.
  • Vita sedentaria e sovrappeso.

Salute della prostata: Quali sono i fattori di rischio?

Questi fattori di rischio, in soggetti al di sotto dei 50 anni, hanno, rispetto ad altre fasce di età, un peso maggiore nello sviluppo della ipertrofia prostatica benigna.

Il 10% tra gli uomini che hanno tra 40 e i 50 anni ha già avuto una diagnosi di IPB. Questa percentuale sale al 35% nella fascia di età che va tra i 50 e i 60 anni. Negli over 60 la percentuale delle diagnosi tocca il 50%. Colpisce che nel 34% degli under 40, si manifestino già i primi sintomi di questa patologia.

Spesso l’infiammazione della prostata è dovuta a un indebolimento del pavimento pelvico.

Il pavimento pelvico è l’insieme dei legamenti e dei muscoli che svolge la funzione di sorreggere prostata, vescica, uretra e retto. Questo indebolimento può verificarsi con più frequenza in persone obese o in forte sovrappeso o in chi trascorre molto tempo seduto ogni giorno. O semplicemente a causa dell’età che avanza. La perdita di tonicità del pavimento pelvico provoca sintomi che si manifestano a livello fisico e sessuale: perdite di urina dopo la minzione ed eiaculazione precoce.

Spesso l’infiammazione della prostata è dovuta a un indebolimento del pavimento pelvico.

Salute della prostata: L’importanza della prevenzione fin da giovanissimi

Quando hai fatto (o fatto fare ai tuoi figli) l’ultima visita urologica? La domanda è provocatoria, viso che si tratta di un appuntamento che a noi uomini piace rimandare e spostare… Eppure, anche nell’adolescenza, può essere di grande aiuto per intervenire in caso di problemi che possono compromettere non solo la salute della prostata, ma anche la fertilità futura.

Salute della prostata: L’importanza della prevenzione fin da giovanissimi

La prima visita urologica andrebbe fatta dopo l’adolescenza!

Ma si possono fare anche ecografie di controllo ai testicoli e lo spermiogramma. Un check questo, all’apparato riproduttivo, per intercettare eventuali ostacoli alla fertilità futura. Uno per tutti, il varicocele, che si verifica quando ci sono problemi a questa vena che porta il sangue ai testicoli. Se diagnosticato per tempo il problema si risolve con un semplice intervento chirurgico.

Ma la visita dal medico è utile anche per capire se ci sono problemi di altra natura, come la clamidia, una infezione sessualmente trasmissibile che provoca sterilità nell’uomo, e questo senza dare nessun sintomo.

Non solo. Il checkup deve tenere conto della storia famigliare del paziente. A partire dai 45 anni, andrebbero svolti ogni anno, se c’è una familiarità; non solo un parente che, ad esempio, si è ammalato di tumore alla prostata prima dei 65 anni, ma anche una mamma o sorella che ha avuto un tumore al seno o alle ovaie.

La prima visita urologica andrebbe fatta dopo l’adolescenza

Salute della prostata: quali esami effettuare?

Come sottolinea il prof. Maurizio Buscarini, chirurgo e urologo, la cosa fondamentale è quella di rivolgersi al medico di base, che può a sua volta chiedere il parere di uno specialista, quindi di un urologo. Una normale visita urologica può comprendere un’ecografia e la prescrizione di un esame del sangue.

È possibile monitorare l’accrescimento prostatico tramite l’esplorazione rettale con l’ecografia prostatica transrettale e l’uroflussimetria per lo studio del flusso urinario, da eseguire almeno una volta all’anno. Tramite la terapia precoce è possibile rallentare l’accrescimento prostatico.

Salute della prostata: quali esami effettuare?

L’IPB (ipertrofia prostatica benigna), non si trasforma mai in cancro, ma deve essere trattata in maniera tempestiva perché diversamente può causare seri problemi, quali la ritenzione urinaria acuta, che nel peggiore dei casi potrebbe richiedere l’asportazione chirurgica della prostata (prostatectomia).

L’esame all’ultimo grido nella prevenzione della malattia della prostata si chiama risonanza magnetica multi-parametrica. Traccia l’anatomia della prostata e dei tessuti circostanti e identifica la presenza di eventuali lesioni tumorali. In pratica non serve più, come una volta, la biopsia (in caso di dubbi).

Nella prevenzione delle patologie della prostata, fondamentale è seguire uno stile di vita sano.

Utile ed indispensabile diventa correggere le proprie abitudini alimentari, evitando insaccati, cibi piccanti e speziati, alcool. È consigliato prendere in considerazione la possibilità di fare sport, evitando però il ciclismo e l’equitazione in quanto sono attività che sollecitano in modo eccessivo la zona perineale.

Fonti:

Redazione Men’s life

Tempo di lettura: 2’

 

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